E’ difficile, molto
difficile essere originali nel momento in cui si ricorda una data così
importante per la nostra città.
Il 20 ottobre
infatti Cesena veniva liberata dalle truppe alleate, dall’VIIIa
Armata, da quei soldati che combattendo contro il nazifascismo erano convenuti
da paesi lontanissimi: dall’Australia alla Nuova Zelanda, dall’India fino ai
soldati polacchi, inglesi, americani e come non ricordare i soldati della
brigata ebraica che si sacrificarono per ridarci la libertà.
Dobbiamo anche
ricordare l’importante contributo assunto dalle formazioni partigiane composte
da uomini e donne iscritte a quei partiti che formarono prima il CLN e poi le
giunte locali e in seguito elessero l’Assemblea Costituente.
Furono questi
uomini e queste donne che riscattarono l’Italia, che permisero al nostro Paese
di essere ancora una Democrazia.
Un nome fra molti,
perché è certo che nella nostra terra come in altre zone, la Resistenza al nazifascismo non ha un solo volto e un solo colore,
quello di Antonio Manuzzi, presidente del CLN, il cui equilibrio e la cui
saggezza permise di traghettare la città dalla dittature alla democrazia,
sedando gli odi e la sete di vendetta che covavano all’interno delle nostre
comunità.
Un uomo insieme ad
altri, penso a uomini come Galli, Ghirotti, Farabegoli, ma anche figure che
hanno sacrificato la loro vita e a cui sono molto personalmente legato come Rino
Suzzi di Calisese, Pietro Pironi di Gattolino, uomini
il cui pensiero, l’azione, il coraggio, la generosità, l’impegno tenace, la
dedizione agli ideali in cui ciascuno credeva, noi abbiamo il dovere di
trasmettere alle nuove generazioni, perché conoscano il loro passato, il dolore
e il sangue che è stato versato per garantire a loro e a tutti noi un paese
libero e civile.
Una libertà che non è di parte!
Una libertà che è di tutti, per tutti e con tutti!
Quella libertà che rende gli uomini solo e
semplicemente uomini!
Libertà e
Democrazia che chiedono ancora oggi il sostegno e il contributo di ciascuno con
l’impegno alla pacificazione delle coscienze e dei comportamenti. Questa
libertà conquistata 70 anni fa è affidata alla nostra memoria, non sciupiamola
rendendola immagine di espressioni che non la rappresentano. Non sciupiamo una
celebrazione!
Ma se è difficile
essere originali nel ricordare questa data, è altrettanto difficile affrontare l'anniversario della liberazione senza
cadere nella retorica o nella ideologia.
La chiave più attuale, allora, per celebrare oggi questo
anniversario è forse porsi la domanda
educativa.
Parliamo spesso del valore della memoria!
Ma la domanda educativa interpella l'importanza di educare alla memoria, ai valori
della liberazione e della repubblica.
Ma cosa vuol dire in concreto trasmettere tutto ciò ai
ragazzi, ai giovani, per i quali il rischio è che “discorsi”, “lezioni”, siano distanti dal
loro ascolto, dalla loro vita?
Con semplicità, educare
alla memoria, vuol dire
prendersi cura delle cose di tutti come fossero le nostre e delle nostre come
fossero per tutti.
Se i giovani, questi nostri giovani, non vedono esempi di
persone che mettono tutto questo prima del loro benessere, con sacrificio,
passione e gratuità, avremo solo sprecato fiato!
L’educazione alla memoria, di questa liberazione di Cesena
in particolare, chiede a noi amministratori di essere veri, di anteporre sempre
l’interesse comune e il bene di tutti!
Parlando di questa giornata con mio figlio, c’è un pensiero
che mi ha suggerito e che riporto all’attenzione di tutti!
Mi ha detto di citare una frase tratta da un film del 1997: Will Hunting – Genio ribelle, (con Matt Damon
e Robin
Williams).
In un dialogo il protagonista dice a chi lo interrogava:
“La libertà, se l'ha dimenticato, è il diritto
dell'anima di respirare, e se essa non può farlo le leggi sono cinte troppo
strette. Senza libertà l'uomo è una sincope.”
Gilberto
Zoffoli,
capogruppo
Gruppo consiliare “LiberaCesena”
Consiglio Comunale –
Cesena 20 ottobre 2014