mercoledì 5 febbraio 2014

Cesena a consumo zero: SOLO SLOGAN!

Mai come oggi il riconoscimento del suolo come un bene da custodire e da preservare è condiviso con forza da tanti! L'ambiente, la cura e la salvaguardia del creato, è responsabilità di tutti! Lo è ancora di più per chi è chiamato ad amministrare. Tanti e troppi danni sono stati provocati da una crescita illimitata degli insediamenti umani, da economie e stili di vita che generano inquinamento, degrado ambientale, eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, da scelte compiute attraverso una pianificazione territoriale che ha sottratto negli anni passati terreni buoni e fertili (penso ad esempio a tutta l'area del Dismano) per rispondere ad una idea di sviluppo economico facile e immediato, senza il pensiero che una programmazione dovesse avere anche a cuore l'ambiente come risorsa da preservare. Il PRG attualmente vigente, elaborato negli anni passati, ha costruito un disegno urbanistico di Cesena i cui errori previsionali e di sviluppo della città sono a tutti evidenti. Oggi occorre riuscire a gestire e correggere le conseguenze della passata pianificazione, alcune delle quali però hanno segnato in modo irrevocabile questo territorio. Complice la crisi economica, ma anche gli eventi atmosferici che dimostrano quanto siano fragili i nostri territori, finalmente si affronta il tema del consumo del suolo. Lo ha fatto il Consiglio dei Ministri che il 12/12/2013 ha approvato in via definitiva un disegno di legge avente come tema il "Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato". Lo sta facendo l'amministrazione comunale di Cesena con le "disposizioni di salvaguardia territoriale ed urbanistica nel periodo di redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali" che sono all'ordine del giorno del consiglio comunale del prossimo 6 febbraio. "Cesena a consumo zero" è uno degli slogan che l'amministrazione comunale ha enunciato come presupposto per la redazione della "variante di salvaguardia"! Vorrei, a riguardo, fare almeno due considerazioni, anche provocatorie, perché il tema dell'ambiente e del consumo del suolo non venga affrontato con slogan che seppur belli, rischiano però di tranquillizzare le coscienze e il ruolo di controllo che ogni cittadino deve avere nei confronti di chi è deputato a compiere scelte di pianificazione territoriale. Dobbiamo superare il distacco tra azione e principio e fare in modo che alle enunciazioni segua una effettiva capacità di pensiero e di azione. La prima è dire "consumo zero del territorio" come lotta alla cementificazione quando la realtà è altro! Mi pare che occorra analizzare quali sono i terreni che vengono stralciati per essere da edificabili riportati agricoli. La gran parte comprende "fazzoletti" di terreno posti in mezzo al tessuto urbano, insignificanti per il recupero a terreno agricolo e frutto di uno sviluppo urbano non completato. Occorre anche spiegare perché si procede con l'intervento denominato "Quartiere Novello" (altro che cementificazione!), quando Cesena ha davvero bisogno invece che un'area di questo genere venga recuperata e destinata a parco urbano per qualificare la città sul versante della qualità di vita e dell'aria! Occorre spiegare perché alcune aree vengono stralciate e non altre! Siamo in presenza di disparità di trattamento a cui sono sottoposti i proprietari dei terreni interessati da questa scelta che comunque viene fatta unilateralmente dall'amministrazione comunale. Da un giorno all'altro si ha un valore economico dei terreni che viene drasticamente ridotto con probabili ripercussioni anche sul versante del credito bancario utilizzato per compiere un investimento che ha arricchito Cesena in questi anni. Occorre spiegare molti altri fatti che, seppur tecnici, hanno valenza rilevante su ciò che accadrà al futuro di Cesena. Ad esempio: dove verranno recuperate le superfici destinate ad edilizia popolare previste dalle aree che invece vengono stralciate? Dove saranno recuperate le risorse necessarie per quelle opere non più rinviabili che permettono di mettere in sicurezza il nostro territorio ad esempio sul versate idrogeologico, scolo e raccolta delle acque, ma anche sul versante della sicurezza simica? Dove potranno comprare un'abitazione tante giovani coppie in un mercato che inevitabilmente porterà ad aumentare i prezzi soprattutto riducendo le aree edificabili? Tutto questo a vantaggio di chi viene "premiato" lasciandogli l'area edificabile! La seconda considerazione riguarda il fatto che non si può tenere scollegata la programmazione territoriale da quella economica! E' sbagliato, a mio avviso, lo strumento che l'amministrazione vuole adottare anche se pensato come salvaguardia, quando la Legge Regionale n. 20 del 2000 prevede altri strumenti che già si sarebbero dovuti mettere in atto. Ma lo è ancora di più il metodo usato fino ad ora che non tiene conto di quadri conoscitivi della realtà, definiti e analizzati; che ha evitato un confronto e un dibattito con tempi e percorsi in cui le diverse istanze potessero trovare spazio ed essere considerate al fine di compiere quelle scelte che sono il meglio per la comunità tutta. Non avere questa consapevolezza dell'intreccio economico con la pianificazione territoriale, porta con sé il rischio molto alto che le norme di un piano siano fatte a vantaggio di chi ha più forza nell'imporle come interesse particolare, al di fuori di una visione che, con lo sguardo del futuro, ha a cuore il bene complessivo di Cesena e dei suoi abitanti.

domenica 2 febbraio 2014

Voce del verbo AMMINISTRARE!

Avvicinandosi il tempo delle elezioni amministrative molti saranno i temi sui quali chi si candida dovrà dare risposte precise e concrete. Tante sono le sofferenze e le fatiche di molte persone che chiedono soluzioni immediate e vere. C’è un “adesso” per il quale la politica non può perdersi in chiacchiere! Vorrei però che in mezzo alle tante emergenze fossimo per primi noi cittadini a chiedere conto di cos'è l'amministrazione pubblica per chi si candida ad esserne responsabile. I progetti, le idee, le risposte che si intendono mettere in campo per la prossima legislatura non possono essere disgiunte dal senso e dal valore che viene attribuito a quell’amministrare che è capacità e cura per l’interesse comune, perseguito con il dialogo e il consenso. Un esercizio di responsabilità che non rinuncia alle scelte da fare ma che cerca, oggi più che mai, di comporre questa città nelle sue diverse “parti“, troppo spesso e inutilmente contrapposte. Non si amministra sulle divisioni o ancora peggio su interessi particolari che poteri forti esercitano spesso a svantaggio di chi è più debole. La richiesta alla quale deve dare risposte chi si candida ad amministrare Cesena ritengo debba essere quella di istituire modi e compiere azioni che inneschino processi capaci di ridare fiducia nel futuro. E’ nella perdita di senso del futuro che vedo un dato preccupante anche per questa nostra città. Occorre tenere insieme, sempre, il presente con il futuro. Sono le risposte che si possono dare all’oggi innestate su scelte strategiche per il domani che possono fare la differenza in termini di qualità della politica. Per questo non sono secondari o estranei i percorsi che si intendono mettere in campo. In questo orizzonte vorrei evidenziare alcune scelte strategiche che con l’urgenza del presente hanno però il senso del futuro. Sul tema dell’economia-lavoro come impegno a costruire una ricchezza che è da ritrovare per tutti e per la città, si pone la scelta di creare un clima favorevole all’impresa. Intraprendere è il senso di una economia che guarda al futuro per dare risposte anche occupazionali al lavoro. Guardando al nostro territorio penso che non si debba rinunciare a pensare ad una città che “cresce”, ad una identità culturale che deve essere valorizzata e posta a sostegno di una reale coesione territoriale per un “territorio romagna”. La centralità della persona e della famiglia, come soggetto sociale, sono i presupposti di un welfare e di una sanità posta a tutela soprattutto di chi è più debole, di chi non ha voce. C’è poi la responsabilità per l’ambiente in cui viviamo che è anche espressa nella sicurezza delle persone e dei luoghi. Abitare un territorio buono e vivere in una città sicura sono quanto si chiede alla politica nelle scelte che oggi è in grado di fare con lo sguardo carico di futuro. Un ultimo ambito è il municipio, il governo di questa città. Un governo policentrico non può che essere la risposta capace di avvicinare i cittadini alle istituzioni, in una comune responsabilità, così da ricentrare una visione positiva del rapporto pubblico-privato. Tante sono le idee concrete a cui penso per ognuno di questi ambiti e altre saranno le occasioni per esplicitarle. In queste considerazioni mi premeva, però, far emergere che non si deve trascurare il futuro di Cesena che si costruisce nell’amministrare l’oggi. Di questo futuro noi tutti adesso siamo responsabili facendoci portatori anche attraverso un nuovo civismo che deve essere ritrovato e condiviso dai cesenati.