lunedì 20 ottobre 2014

Educare alla Memoria - 20 ottobre 1944: La liberazione di Cesena!

E’ difficile, molto difficile essere originali nel momento in cui si ricorda una data così importante per la nostra città.
Il 20 ottobre infatti Cesena veniva liberata dalle truppe alleate, dall’VIIIa Armata, da quei soldati che combattendo contro il nazifascismo erano convenuti da paesi lontanissimi: dall’Australia alla Nuova Zelanda, dall’India fino ai soldati polacchi, inglesi, americani e come non ricordare i soldati della brigata ebraica che si sacrificarono per ridarci la libertà.
Dobbiamo anche ricordare l’importante contributo assunto dalle formazioni partigiane composte da uomini e donne iscritte a quei partiti che formarono prima il CLN e poi le giunte locali e in seguito elessero l’Assemblea Costituente.
Furono questi uomini e queste donne che riscattarono l’Italia, che permisero al nostro Paese di essere ancora una Democrazia.
Un nome fra molti, perché è certo che nella nostra terra come in altre zone, la Resistenza al nazifascismo non ha un solo volto e un solo colore, quello di Antonio Manuzzi, presidente del CLN, il cui equilibrio e la cui saggezza permise di traghettare la città dalla dittature alla democrazia, sedando gli odi e la sete di vendetta che covavano all’interno delle nostre comunità.
Un uomo insieme ad altri, penso a uomini come Galli, Ghirotti, Farabegoli, ma anche figure che hanno sacrificato la loro vita e a cui sono molto personalmente legato come Rino Suzzi di Calisese, Pietro Pironi di Gattolino, uomini il cui pensiero, l’azione, il coraggio, la generosità, l’impegno tenace, la dedizione agli ideali in cui ciascuno credeva, noi abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni, perché conoscano il loro passato, il dolore e il sangue che è stato versato per garantire a loro e a tutti noi un paese libero e civile.
Una libertà che non è di parte!
Una libertà che è di tutti, per tutti e con tutti!
Quella libertà che rende gli uomini solo e semplicemente uomini!
Libertà e Democrazia che chiedono ancora oggi il sostegno e il contributo di ciascuno con l’impegno alla pacificazione delle coscienze e dei comportamenti. Questa libertà conquistata 70 anni fa è affidata alla nostra memoria, non sciupiamola rendendola immagine di espressioni che non la rappresentano. Non sciupiamo una celebrazione!

Ma se è difficile essere originali nel ricordare questa data, è altrettanto difficile affrontare l'anniversario della liberazione senza cadere nella retorica o nella ideologia.
La chiave più attuale, allora, per celebrare oggi questo anniversario è forse porsi la domanda educativa.
Parliamo spesso del valore della memoria!
Ma la domanda educativa interpella l'importanza di educare alla memoria, ai valori della liberazione e della repubblica.
Ma cosa vuol dire in concreto trasmettere tutto ciò ai ragazzi, ai giovani, per i quali il rischio è che  “discorsi”, “lezioni”, siano distanti dal loro ascolto, dalla loro vita?
Con semplicità, educare alla memoria, vuol dire prendersi cura delle cose di tutti come fossero le nostre e delle nostre come fossero per tutti.
Se i giovani, questi nostri giovani, non vedono esempi di persone che mettono tutto questo prima del loro benessere, con sacrificio, passione e gratuità, avremo solo sprecato fiato!
L’educazione alla memoria, di questa liberazione di Cesena in particolare, chiede a noi amministratori di essere veri, di anteporre sempre l’interesse comune e il bene di tutti!
Parlando di questa giornata con mio figlio, c’è un pensiero che mi ha suggerito e che riporto all’attenzione di tutti!
Mi ha detto di citare una frase tratta da un film del 1997: Will Hunting – Genio ribelle, (con Matt Damon e Robin Williams).
In un dialogo il protagonista dice a chi lo interrogava:

La libertà, se l'ha dimenticato, è il diritto dell'anima di respirare, e se essa non può farlo le leggi sono cinte troppo strette. Senza libertà l'uomo è una sincope.” 

Gilberto Zoffoli, capogruppo
Gruppo consiliare “LiberaCesena
Consiglio Comunale – Cesena 20 ottobre 2014

lunedì 13 ottobre 2014

SER.IN.AR. e Università a Cesena


Oggi dobbiamo approvare delle variazione statutarie e altro di questo genere relativamente a SER.IN.AR. Società Consortile per Azioni (Servizi Integrati d'Area).
C'è un dato di partenza che dobbiamo tenere presente per valutare questa delibera!
Il Comune di Cesena è il socio di maggioranza di questa società alla quale partecipa con un 37,95%.
I dati parlano di un onere, di questa società sul bilancio del Comune per il 2013 pari a €. 647.932,00.  Questo è quanto annualmente pesa SER.IN.AR. sul bilancio di questo nostro comune. Verifichiamo, poi, una perdita per il 2013 pari a €. 392743,00 che sono da coprire!
Allora parliamo di SER.IN.AR. nel suo complesso non delle modifiche statutarie che hanno un carattere puramente formale!
C'è un ruolo iniziale (1988) di questa società che ha facilitato l'insediamento universitario a Forlì e a Cesena, soprattutto quando all'inizio l'Università non aveva un'amministrazione presente su questo territorio! Indubbiamente in quel periodo  SER.IN.AR. ha risolto e affrontato tutte le questioni "logistiche" (anche se in modi sui quali potremmo esprimere forti perplessità).
C'è un ruolo oggi in cui dobbiamo rilevare che si è perso quel compito iniziale di facilitatore, poiché l'università ha radicato in questi territori una importante classe dirigente che si muove in autonomia sia a livello tecnico che politico.
Alloro quel è il ruolo oggi di SER.IN.AR.?
E' forse in questa prospettiva che dobbiamo leggere le modifiche che oggi dovremmo approvare e che in particolare sono state richieste dal socio di maggioranza, il Comune di Cesena?
La questione può essere relegata solo ad un ridefinizione delle quote consortili? Non è forse il caso di fare analisi, considerazioni e scelte più opportune sul ruolo di SER.IN.AR. e sulla nostra partecipazione in questa società? In definitiva, in quel percorso di valutazione delle società partecipate da ritenere strategiche, quale idea ha questa amministrazione? Oggi la risposta di questa giunta al tema della presenza universitaria a Cesena passa attraverso SER.IN.AR.?
Sono domande che parlano di quale presenza universitaria si stia costruendo per la città!
In questo senso interpelliamo il Sindaco e la Giunta per chiedere lo stato e l'evoluzione di alcuni progetti in corso.
1.    La nuova sede di ingegneria ed architettura, per essa il Comune ha messo a disposizione il terreno mentre UNIBO ha finanziato l'opera con 27 milioni di euro. Un edificio progettato e costruito dall0Università e che dovrebbe essere ultimato per settembre 2016. Oggi sembrano superate le difficoltà legate alle condizioni terribili del terreno. Un terreno di riporto dove a suo tempo è stato scaricato di tutto. E' stata compiuta una bonifica bellica a causa della grande presenza di rottami ferromagnetici. Per Cesena, oltre al terreno di questa presenza universitaria, cosa c'è?
2.    Qualche notizia circa l'accoglienza universitaria? Mi pare esista un progetto di studentato su di un terreno (zona ex zuccherificio) che il Comune donerà all'Università la quale costruirà utilizzando finanziamenti della Legge 338/2000 per la realizzazione di residenze universitarie. Quali tempi si prospettano?
3.    La realizzazione, con fondi POR FESR 2007-2013, del Tecnopolo agroalimentare nella zona di Villa Almerici. Un investimento economico di circa 2,8 milioni in cui il Comune ci mette il 30% e l'Europa, tramite la Regione, ci mette il restante 70%. Oltre all'investimento economico qual è il coinvolgimento del Comune?
4.    Altre domande si allargano al punto del programma di mandato del Sindaco dove tratta de "LA CITTA' SAPIENTE - scuola e università". L'idea di un grande campus nella zona dell'ex zuccherificio con la realizzazione di un altro fabbricato che libererebbe sia palazzo Mazzini Marinelli sia l'ex Arrigoni (psicologia in piazzale Aldo Moro) portando tutte le scuole e i dipartimenti in un unico campus, che prospettive ha?

Domande alle quali chiediamo e attendiamo risposte! Grazie!

Gilberto Zoffoli, Consiglio comunale - Cesena 10 ottobre 2014 

Valore democratico in un "Percorso Partecipato Condiviso"






Gilberto Zoffoli, Consiglio comunale
Cesena 10 ottobre 2014



La giunta dell'unione dei Comini Valle savio ha appena approvato un "Protocollo d'intesa per la definizione di percorsi partecipativi condivisi, nella predisposizione dei bilanci dei comuni". Un tema questo che viene evidenziato quale modalità anche da parte del Comune di Cesena in vista della definizione del Bilancio di previsione 2015.
Sono necessarie alcune considerazioni a riguardo  perché "percorsi partecipativi condivisi" non siano una nuova coloritura del sistema di relazioni fra amministrazione e cittadini.
Vorrei parlate di questo tema collocandolo:
-     fra sogno e realtà;
-     fra illusione e verità;
-     fra rigore e semplicità.

Ci attendiamo molto da quanto più volte annunciato dal Sindaco e da questa amministrazione circa l'ascolto, il coinvolgimento, il contributo che i cittadini , e con essi le forze politiche possono dare alla scrittura del bilancio 2014. Un sogno? Vorremmo sperimentarlo nella realtà!!

Occorre fare attenzione senza necessariamente essere prevenuti! Conosciamo quest'amministrazione e il suo operato perché è la stessa che ha governato negli ultimi cinque anni. Allora vorremmo rigettare le illusioni, le vetrine di un falso percorso partecipato che rischia ancora di più di generare rigetto, allontanamento e rinuncia verso quanto compie la politica! No ad illusioni! Parliamo con il linguaggio della verità!
In questi tempi in cui le crescenti difficoltà nel sostenere la dimensione policentrica istituzionale definita dalle costituzione ci stanno portando ad una ridefinizione degli assetti istituzionali in nostro Paese, l'attenzione si pone verso particolari dimensioni. Quali, ad esempio, l'accelerazione verso l'unione dei comuni (entro la fine dell'anno molte delle funzione di ogni singolo comune dovranno passare all'Unione). Ma ancora alle elezioni di secondo livello che si svolgeranno domenica prossima per eleggere il nuovo Presidente e consiglio provinciale. La continua ricerca di sperimentazioni di forme continue e coordinate di cittadinanza attiva per alimentare un patrimonio partecipativo esistente. Parlo della forma "quartieri" adottata da questo Comune, per i quali i cittadini di Cesena saranno chiamati a votare nella prossima primavera. Una promozione costante di percorsi di partecipazione per tutti i cittadini. Non ultimo quello sperimentato con l'Assessore alla Cultura.
Tutto questo però deve essere inquadrato dentro precisi riferimenti che esprimono e riaffermano il "valore democratico" di una convivenza civica nel nostro territorio.
La democrazia riconosce l'esercizio del potere come essenziale al governo politico di una collettività ordinata, ma lo riporta da "palazzo" in mezzo alla casa degli uomini.
La democrazia è il valore che dobbiamo riaffermare! La democrazia è per noi un valore!
Ogni "percorso partecipativo condiviso" non può essere estraneo a questo valore che davvero vorremmo che fosse sostenuto e comune a tutti.
Una democrazia che si traduce in Democrazia Rappresentativa, Democrazia Rappresentativa e Democrazia Deliberativa.
 Tre connotazioni che interpellano il nostro ruolo di eletti in questo consiglio comunale, come rappresentanti dei cittadini. I cittadini in una loro partecipazione diretta, vera e reale alle istituzioni. I percorsi deliberativi che oggi devono arricchirsi di nuove forme (si veda il modulo predisposto dal comune per la raccolta di volontà su quali opere destinare il 20% del bilancio comunale 2015). Ma quali forme hanno davvero una inclusione deliberativa?
C'è una ricchezza molto forte nell'oggi: la modernità che  pone queste connotazioni della democrazia nonin alternativa ma in una direzione di contiguità e di commistione.
Però la verità delle cose deve essere posta prima e davanti ad interessi particola affinché non sia strumentale il "percosrso partecipativo condiviso".
Allora è utile animare questo percorso, per la definizione dle bilancio di previsione 2015, attraverso ill rigore e la  semplicità.
Rigore nella partenza e nel finale!
Dobbiamo chiedere che vengano foriti tutti i dati, gli elementi che permattano attraverso la conoscenza di rendere la partecipazione autentica.
Dobbiamo poter verificare e cogliere le diverse possibilità di scelta!
Dobbiamo avere gli strumneti per riuscire a ricondurre a numeri e a saldi finali le intenzioni!
Ma anche semplicità, che è chiarezza delle posizini, delle proposte, delle strategie!
Una semplicità che chiede la  distinzione e i margini delle deliberazioni che si possono compiere e che i diversi livelli, anche istituzionali, possono fare.

Sono stati indicati appuntamenti e tempi di questo "percorso partecipativo condiviso"! Ci auguriamo che siano modi di un percorso che non può essere vetrina e spettacolo di un Sindaco e di una Giunta, ma espressione di una sana e vera democrazia, nel suo valore che è,oggi, da riproporre e da riaffermare in questo nostro territorio.
Grazie! 

Politiche di promozione della pratica sportiva

Consiglio Comunale, Cesena 10 ottobre 2014. 
L'odierna mozione ci consente di fare alcune considerazioni in merito allo sport ed anche sul senso che deve essere dato nel mettere in atto politiche di promozione della pratica sportiva. Considerazioni quanto mai necessarie visto che siamo ormai al termine di questo anno 2014 in cui Cesena è stata dichiarata "città europea dello sport" e che richiamano il ruolo della politica affinché essa sostenga adeguate politiche di promozione dello sport. Ci pare quindi "usare" questa occasione per riaffermare i motivi che hanno portato il nostro gruppo a condividere e sostenere questa mozione. Vorrei richiamare tre dimensioni forti dello sport: il senso, il valore educativo e la gratuità dello sport.
Il senso dello sport! 
Lo sport è un'attività umana tra le più significative. Possiamo dire che lo sport riproduce su un piano simbolico la realtà della vita, che è impegno, sacrificio, lotta, sofferenza, ma anche gioia, speranza, soddisfazione e felicità. Quando si pratica uno sport, sia a livello agonistico che amatoriale, ogni partita è una sfida, che può essere vinta o persa. La grandezza dello sport sta però nel fatto che ogni sconfitta non è mai definitiva, si può trovare sempre la forza per un'altra sfida, per un'altra occasione. La capacità di rinnovare sempre la sfida, di vincere o perdere elaborando la vittoria o la sconfitta per poi tornare a confrontarsi, è anche il fondamento della nostra vita. Metodo, preparazione, applicazione, tenacia, allenamento, ricerca dell'eccellenza, rivisitazione costante della prestazione, del gesto tecnico e dello stile di gioco al fine di rivederlo, ripensarlo, aggiornarlo e perfezionarlo: lo sport è tutto questo. Così è nello sport, ma è così anche nella vita quotidiana e nel lavoro.
Il valore educativo dello sport!
Sì!! Perché il problema centrale della promozione sportiva non è limitarsi al perseguimento della conoscenza di un gesto tecnico o di un risultato, ma riuscire ad educare alla conoscenza di se stessi e degli altri. Si tratta di educare con lo sport! Questo compito non è né facile, né scontato. Richiede pazienza e sacrificio. Costa fatica proporre uno sport di qualità, che sia realmente un fattore che contribuisca a costruire nei giovani di oggi il capitale umano di domani. È faticoso costruire e offrire un modello di attività che faccia dello sport una cosa seria tra le cose serie della vita, uno sport capace di accogliere i volti delle persone: i bravi e i meno bravi, abili e disabili, i cosiddetti campioni e le «schiappe».
La gratuità nello sport!
Lo sport, ancora oggi, possiede una forza attrattiva e propulsiva di tale energia da poter incidere in modo straordinario sulle sensibilità e sulle emozioni di milioni di persone di tutte le età. Occorre però oggi interrogare lo sport su quali debbano essere i suoi principi guida e su come testimoniarli. Se da una parte lo sport professionistico è sottoposto alle logiche del denaro e dello spettacolo, dall'altra proprio questi mandano in crisi il senso e il valore stesso dello sport. La ricerca a tutti i costi del successo conduce a comportamenti sleali, tentativi di corruzione, inganni, volontà di prevalere ad ogni costo sull'altro giocatore. Il successo, la fama, la ricchezza e il potere, imposti come nuovi «valori» dallo sport professionistico, arrivano a condizionare profondamente la vita dei nostri ragazzi. Lo sport rischia di perdere i contenuti simbolici dando sempre meno spazio per i comportamenti gratuiti. Lo sport ha sempre parlato con il linguaggio del cuore. Per essere socialmente significativo, allora, lo sport deve diventare principio generativo di relazioni, stile di vita, comportamento, dialogo, partecipazione, cittadinanza attiva. Richiamo queste tre dimensioni perché a volte nemmeno le istituzioni le hanno chiare, cosicché lo sport viene preso in considerazione solo quando costituisce un'attività economica. Accanto al ruolo economico, c'è soprattutto un valore sociale che non possiamo non considerare. Ecco allora l'opportunità di questa mozione che sosteniamo e appoggiamo favorevolmente. In queste direzioni vorrei sottolineare ora il ruolo di Associazioni e Club sportivi!
Lo sport, fatto di prove e sacrifici, di gioie e delusioni, di traguardi da conquistare e sempre da rinnovare, è una grande scuola di vita, sulla quale puntare per aiutare i giovani a costruire i loro progetti, ma anche il loro senso di responsabilità, di appartenenza e di dedizione al prossimo. Ed è con esempi, iniziative e azioni concrete che bisogna alimentare il rapporto con loro, affinché educare voglia realmente dire «fare insieme», per poi creare capacità, stima di sé, identità e quindi autonomia. Al centro di questo orientamento c'è il fondamentale valore delle società sportive e dei club. In questo senso la promozione e il sostegno ad associazioni, società, club sportivi è da privilegiare. In essi, l'importanza formativa dello sport acquista la sua dimensione di maggiore efficacia, poiché diventano luogo dell'orientamento, dell'ascolto, dell'accoglienza e del recupero, che è l'esatto contrario dello sport delle palestre verso cui si sta indirizzando oggi la pratica sportiva. Occorrono però società sportive che non siano solo club erogatori di servizi, non chiuse in se stesse ma dinamiche, sempre in ascolto dei bisogni umani ed educativi del territorio, aperte alla collaborazione con le altre realtà educative (famiglie, scuole, etc.), che tengano le loro porte sempre aperte per accogliere sia i beneducati di questo mondo sia i maleducati, dal momento che sono proprio questi ultimi ad avere più bisogno della formazione che è capace di dare lo sport. C'è bisogno di società sportive che siano luoghi di incontro e di amicizia. Sostenere queste associazioni, alimentare questo senso dello sport è un investimento culturale e sociale. Ma che ripeto deve essere svolto in stretta collaborazione con le altre realtà educative di cui la famiglia è centrale! Non possono certo le difficoltà economiche di molte famiglie limitare l'accesso dei bambini e dei ragazzi ai servizi sportivi. Uno stretto legame fra famiglie e società sportive deve essere centrale. Un legame che non è certo di natura contabile.

domenica 3 agosto 2014

Investimenti in tempi di crisi!

La situazione di crisi che anche la nostra città sta attraversando è evidente anche nelle cifre che questa amministrazione destina agli investimenti pubblici. Nel 2010 gli investimenti a Cesena erano 28,5 milioni di euro oggi, nel 2014, gli investimenti raggiungono una cifra pari a 18,8 milioni di euro. Circa 10 milioni in meno! E’ indispensabile allora porsi la questione di cosa significa fare investimenti pubblici in un periodo di crisi, in un momento in cui le risorse sono scarse, in un tempo “di vacche magre”. Ci sono criteri che devono diventare qualificanti di un “piano degli investimenti” e di un “programma dei lavori” che sono quelli che il bilancio di previsione di una amministrazione deve andare a definire e ad approvare. Criteri che vanno richiamati perché oggi di fronte al piano degli investimenti e alla programmazione proposta da questa giunta nel bilancio di previsione 2014, vi sono interventi che riteniamo inopportuni, sbagliati nella loro realizzazione e nella loro tempistica. Gli investimenti in un tempo di crisi, allora, devono essere necessari! Non tutto si può inserire in un piano degli investimenti. I tanti centri di costo presenti nel bilancio mostrano una impostazione complessiva fuori tempo, un metodo che occorre superare! Occorre compiere delle scelte! Non si può continuare a dare un poco a tutti, pensando di accontentare tutti. Devono avere il carattere dell’urgenza. Alcuni investimenti sono davvero necessari ed è un compito della politica quello di identificarli assumendosene la responsabilità nel farlo. Riteniamo che la salvaguardia del territorio e la sicurezza delle persone che in esso vivono siano un’urgenza che deve richiamare investimenti. Altro criterio che deve caratterizzare l’investimento in tempo di crisi è che questo deve essere strutturalmente funzionale alla crescita. Si deve investire in opere che in modo strutturale creino condizioni e opportunità di sviluppo in territorio. Certamente la riqualificazione di piazza della Libertà, con una spesa di 3,1 milioni di euro, non va in tal senso! Un ulteriore criterio è che gli investimenti devono essere di valore in relazione all’interesse e all’identità di un territorio. Investimenti in tale direzione portano a riconoscere che è la qualità della vita delle persone per se stesse e per le relazioni con gli altri che costituiscono un bene prezioso che deve essere alimentato perché ne è la ricchezza. Questi criteri devo essere però assunti tutti insieme! Criteri inseriti dentro a quella responsabilità della politica che è chiamata a compiere delle scelte. Attenzione allora quando si parla di partecipazione nella scelta degli investimenti, quando si ipotizza un bilancio partecipato. Sicuramente ci sono aspetti positivi ma è forte un rischio! Di fronte alle scelte che un’Amministrazione va a compiere su un piano degli investimenti e sul programma dei lavori, il richiamo alla partecipazione, rischia di esentare e poi di assolvere politicamente quanto un Sindaco e la sua giunta hanno fatto nel tempo del loro mandato!

Equità e solidarietà falsate!

Una delle scelte che costantemente viene sottolineata dal Sindaco e dalla sua giunta alla base delle motivazioni che hanno portato alla stesura di questo bilancio è l’equità e la solidarietà! Ma la concretezza delle scelte compiute in questo bilancio di previsione mostra tutta la parzialità con cui queste dimensioni siano state considerate. Allora è bene evidenziare e ricordare che non c’è equità senza dignità, senza sostenibilità! Non c’è solidarietà senza sussidiarietà, senza giustizia! Si tratta di dare rilevanza alla dignità di una esistenza. Alla dignità della persona, della famiglia, del lavoro, dell’intraprendere, di chi fa attività. Dignità che certo ha bisogno di equità, ma anche di quella soggettività che non può essere così penalizzata dal sistema tributario imposto da questa amministrazione. Una dignità che non può essere ostacolata da una relazione sbagliata con la pubblica amministrazione. In tal senso basta vedere anche le modalità con cui si può accedere alle detrazioni sulla TASI. Non c’è neanche equità se il sistema non è sostenibile. Questo bilancio non è sostenibile! Una ridistribuzione così teorizzata da questa giunta, che è insostenibile per le persone, per le famiglie per le imprese, non ha alcun senso per l’equità. Anche la solidarietà senza sussidiarietà non esiste! Certamente non c’è sussidiarietà senza solidarietà ma solidarietà senza sussidiarietà davvero si finisce per scadere nell’assistenzialismo. Gli stanziamenti al sociale riportati nel bilancio di previsione contrastano evidentemente questo legame sussidiario con la solidarietà. Inoltre non si elargisce ciò che attiene all’ambito della giustizia, nella sua accezione generale ma anche in quella di giustizia particolare sia essa sociale, che economica, che civile. La giustizia deve essere alla base di quel principio solidaristico su cui dovrebbe basarsi ogni convivenza umana. Non c’è giustizia senza reciproci riconoscimenti, ad esempio fra pubblico e privato, fra persona e collettività, fra azione politica e iniziativa civica, … !

lunedì 21 luglio 2014

Lettera aperta al Sindaco del Comune di Cesena

A lettera aperta ... con lettera aperta! Nei giorni scorsi ci è pervenuta una lettera aperta da parte del Sindaco, il quale ha sentito il bisogno di evidenziare elementi di novità di questo Consiglio comunale nei suoi primi passi, collocando questi dentro un ”sogno” che lo stesso Sindaco dice di avere in relazione allo svolgimento del suo mandato! Non vorremmo infrangere questo sogno, ma visto che di questo siamo partecipi e, per alcuni aspetti, fautori, riteniamo che debba essere fatta qualche precisazione, affinché il “sogno” del Sindaco non diventi “incubo” per tanti altri. Innanzitutto occorre esprimere la chiarezza nelle posizioni! Un cambio di passo, se c’è stato dopo le elezioni del 25 maggio, è riferibile solo al riconoscimento di un risultato elettorale con il quale i cittadini hanno decretato con la maggioranza la riconferma del Sindaco Lucchi. Se si possono ritenere modificate, oggi, le forme con le quali l’opposizione si esprime, non sono certo cambiati i contenuti espressi in campagna elettorale. Il Sindaco Lucchi ci ha già governato per cinque anni! E il giudizio è stato estremamente negativo! La nostra posizione parte da questo giudizio che è stato affermato con forza in campagna elettorale. Ma la chiarezza delle posizioni deve essere riaffermata anche nella sostanza di essere alternativi ad un modo di amministrare e di gestire il potere. Riteniamo che la città debba essere di tutti, dei cesenati, e vada governata per tutti e con tutti. Amministrare la “cosa pubblica” non può essere inteso come una costante preoccupazione a soddisfare, a perseguire gli interessi di qualcuno, di una parte , di un partito, del Partito Democratico! La chiarezza delle posizioni ci porta a contrastare con forza e decisione logiche di partito o di potere che hanno messo in secondo piano l’interesse comune! Una seconda precisazione riguarda l’idea di politica che ci ha mosso, portandoci ad un impegno in questo momento storico, qui a Cesena a questo livello istituzionale. La politica non è un “gioco” fra poteri, fatta di colpi bassi; non è “un’arena” in cui si cerca di neutralizzare l’avversario senza esclusioni di colpi, ma è un impegno preciso come promozione del Bene Comune, articolato in una sintesi fra beni diversi, e come partecipazione democratica che esprime la forma ordinaria della responsabilità pubblica del cittadino. Una sfida che abbiamo raccolto, convinti di poter portare dei comportamenti politici fatti di buone azioni, del coraggio della verità, dell’affermazione di valori dai quali ci sentiamo profondamente ispirati. E’ per questo che da subito abbiamo messo in atto un’opposizione, come minoranza, fondata sulla trasparenza, sull’onesta, sulla lealtà, priva di secondi fini, convinta e decisa, ma costruttiva, pensante e urlante quando serve. Tutto questo in una particolare situazione di squilibrio numerico in consiglio comunale e istituzionale. Questo è il clima che abbiamo alimentato nelle prime sedute consiliari! L’augurio è che la maggioranza, dalla quale molto dipende quello che sarà nel futuro anche prossimo, alimenti e contribuisca alla crescita di questo agire. Anche se rimane il dubbio che tale modo di fare opposizione di minoranza possa essere manipolato, frainteso, risultando succube del partito dominante, continueremo a far sentire la nostra voce con impegno quotidiano attraverso proposte, denunce, ascolto e vicinanza alla città. Un’ultima considerazione riguarda le sedute consiliari finora svolte! Lo stile, le modalità hanno messo in evidenza un semplice fatto! La volontà comune, e non scontata, di abbandonare la personalizzazione della politica, che porta al centro dell’aula del consiglio comunale i personalismi, con le singole vanità, e non le idee, Paolo Lucchi e non il suo essere sindaco con i relativi atti, i partiti e non i cittadini, l’imposizione di una parte e non l’interesse comune. Questo è il senso di un impegno concretizzato fino ad ora. Dobbiamo però essere consapevoli che tutto ciò ha al suo interno caratteri legati alla pazienza, alla fiducia, all’ascolto, ma soprattutto alla disponibilità a cambiare e a riconoscere con ragionevolezza ciò che di buono da ogni parte proviene. In questo dovrà esserci il contributo vero di ogni singolo consigliere che possa andare al di là della semplice logica della disciplina di partito! Le singole particolarità e identità non possono essere azzerate in nome di una serenità e quiete che non è più una ricchezza ma un indistinto azzeramento, omologazione, risultato di un predominio del più forte sul più debole. Gilberto Zoffoli Capogruppo Consiliare LiberaCesena

domenica 20 luglio 2014

Bilancio preventivo 2014 da approvare nel Consiglio Comunale del 31 luglio

Il vero primo atto politico dell’amministrazione che a vinto le elezioni il 25 maggio scorso si esprime sul bilancio preventivo 2014. Come gruppo consiliare Libera Cesena faremo sentire la nostra voce, pur nel poco tempo che è stato dato alla città, alle associazioni, ai diversi corpi intermedi e alle forze politiche per affrontare il dibattito e le proposte per questo bilancio di previsione che, ricordiamolo, viene fatto da questa giunta dopo le elezioni amministrative, in extremis! Fin da subito, e lo abbiamo già fatto in diverse occasioni, abbiamo espresso forti dubbi sull’impostazione complessiva di questo bilancio di previsione che aumenta in modo esagerato la tassazione su tutto, giustificandolo con un maggior investimento nella spesa sociale! Non è così! Questo bilancio ha tre difetti di fondo: non ha la consapevolezza del presente, cioè di una situazione economica e grave pesante che si ripercuote su famiglie e sulle attività imprenditoriali; non ha l’orizzonte del futuro che chiede di sostenere e di puntare sulla ripresa e sul rilancio economico, favorendo e non deprimendo l’attività imprenditoriale di un territorio; non ha il coraggio delle scelte che impegnano la giunta mettendola alla prova in una buona capacità amministrativa. Con questi presupposti ci siamo mossi per vedere cosa si può correggere in questo bilancio preventivo! Mercoledì scorso, ultimo giorno utile, ho presentato a nome dell’intero gruppo le nostre proposte! Quattro sono gli emendamenti di sostanza che abbiamo presentato. 1° emendamento riguarda la richiesta di mantenere inalterata l’addizionale IRPEF all’aliquota dello 0,4 per mille. In sostanza chiediamo di non aumentare la tassazione IRPEF. Nel 2° emendamento si è proposta la riduzione dell'IMU sui fabbricati strumentali all'attività di impresa. Abbiamo chiesto di ridurre di 1 punto percentuale l'aliquota IMU gravante sui fabbricati di categoria catastale C/1 (negozi e botteghe), C/2 (magazzini e locali di deposito), C/3 (laboratori), D/1 (opifici), D/7 (fabbricati industriali) e terreni agricoli. La diminuzione di entrate prevista con questi emendamenti riteniamo che si possa fare mantenendo come nel 2013 la spesa corrente. Abbiamo, quindi, con idonei emendamenti identificato le voci di spesa che non dovranno aumentare rispetto lo scorso anno. Questo è possibile anche perché di fatto approviamo questo bilancio preventivo alla fine di luglio quando fino ad ora abbiamo potuto spendere, per dodicesimi, solo in misura uguale al corrispondente periodo del 2013. Un 3° emendamento riguarda le detrazioni da applicare sulla TASI. Abbiamo proposto l’eliminazione del meccanismo delle detrazioni legato alla presentazione dell’ISEE. Un modo così complicato che praticamente porterà a far rimanere nelle casse dell’amministrazione quanto stanziato per le detrazioni. Riteniamo che anche quest’anno non si debba avere un forte avanzo di bilancio come lo scorso anno. Se il nostro emendamento verrà approvato le detrazioni sulla Tasi saranno aumentate e rimodulate come segue: Euro 100 di detrazione fissa per ogni abitazione principale, Euro 70 di detrazione fissa per ogni figlio convivente fino ai 26 anni di età. Anche in questo caso la cifra destinata all’incremento delle detrazioni verrà recuperata attraverso una corretta spending review della spesa corrente. Infine un 4° emendamento riguarda la parte degli investimenti. Riteniamo che la spesa proposta da questa amministrazione di spendere oltre 3 milioni di euro per riqualificare Piazza della Libertà con relativa eliminazione dei parcheggi non possa essere accolta. Abbiamo indicato di cancellare il costoso progetto di restyling di Piazza della Libertà e di realizzare un parcheggio interrato in viale Mazzoni da circa 240 posti a servizio del centro-storico e del Foro Annonario, utilizzando lo stanziamento già presente in bilancio e l'avanzo di amministrazione 2013 non ancora destinato. Questo è quanto abbiamo depositato per tentare di modificare un bilancio preventivo che avremmo fatto sicuramente in modo diverso. Queste sono le proposte sulle quali cercheremo di creare consenso nella città, fra i cittadini, con le organizzazioni e tutti i corpi intermedi. Queste sono le convinzioni che con la forza della ragionevolezza cercheremo di affermare in consiglio comunale. La forza che abbiamo, seppur limitata, ci sarà tutta!

Opposizione all’amministrazione Lucchi!

Un mese di attività di questo Consiglio, ma soprattutto un inizio dell’azione politico-amministrativa di questa “nuova” amministrazione Lucchi che ha guadagnato dai cesenati una forte maggioranza! Una maggioranza che ha i numeri per decidere e deliberare come e quando vuole! Una maggioranza che esprime un solo partito e che quindi ha i modi per modellare la vita e lo svolgimento dell’attività amministrativa su misura di quanto il PD decide dentro le sue strutture! Una maggioranza che può consentire al Sindaco e alla sua giunta di agire indisturbata nel compiere ogni azione che ritiene di fare, a prescindere. Questo è lo stato delle cose! Questo è il frutto di un passaggio democratico che le elezioni del 25 maggio hanno determinato, attraverso i cittadini che sono andati a votare. Questa è la situazione nella quale Lucchi opera e nella quale tutti dobbiamo collocarci! Allora è bene che i cittadini non dimentichino mai di chiedere continuamente conto di questa ampia fiducia accordata; ma è anche necessario che chi svolge il ruolo di minoranza e di opposizione si assuma la responsabilità di operare in questo panorama trovando i modi e le forme per frenare una possibile deriva di “onnipotenza amministrativa”.
Con questa consapevolezza ha inteso operare fin da subito il gruppo di opposizione in Consiglio comunale, Libera Cesena, ritenendo che, proprio a partire dal risultato numerico che Lucchi ha ottenuto, l’opposizione debba articolarsi ed esprimersi sui contenuti e sulle azioni dei questa amministrazione, sul rilancio e la messa in evidenza di temi, di argomenti che servono veramente alla città e ai cittadini, sull’essere portatrice di istanze, di ascolto, di vicinanza alla città e ai suoi bisogni, sul denunciare con forza le cattive azioni amministrative, sul mediare per raggiungere, su alcune questioni, ciò che è il bene possibile, sulla lotta dura per ciò che non può essere accettato in termini di orientamento, di indirizzo politico, di scelte strategiche e operative. Così ha operato in questo primo mese Libera Cesena e continuerà a farlo, anche attraverso l’utilizzo di modalità e di strumenti che rendano più efficace la sua azione di minoranza e di opposizione dentro il consiglio comunale, ma anche e soprattutto nella città!

Amministrazione Lucchi: QUAL È LA REALTÀ?

Il 12 giugno si è insediato il nuovo consiglio comunale eletto nelle ultime elezioni amministrative che hanno anche decretato Paolo Lucchi sindaco di Cesena! Può essere immediata la domanda su quale sia il giudiziosi su questo inizio. Ma il giudizio su questo primo mese di amministrazione Lucchi è fortemente caratterizzato dal DUBBIO! Qual è la realtà vera di questa amministrazione e del Sindaco Paolo Lucchi? Stiamo assistendo ad un agire che esprime realtà contrapposte! Sollecita le minoranze a formulare contributi, poi, forte del quasi 55%, ostenta continuamente il consenso ottenuto. Parla di confronto, di dialogo con la città, con tutti ma poi nei fatti afferma la presunzione della scelta legata al ruolo. Ricerca un’immagine come Sindaco più sobria, trasparente e tenta di trasmettere l’idea di non essere un uomo solo al comando, ma poi? Va bene, niente più autista e fotografo ma una bella rimpolpata allo suo staff sì! Così come non si può non avere qualche dubbio sulla composizione dell’intera giunta! L’affermazione dell’equità e della solidarietà come si combina, allora, con i modi di gestione del potere compiuta attraverso la scelta delle persone? Lucchi esprime la volontà di costruirsi un’identità che resti nella storia, perché nel futuro si possa ricordare il “Sindaco Lucchi”, ma poi tutto ciò finisce per esprimersi in una ossessione per la realizzazione di una nuova piazza della Libertà, fatta alla modica cifra di oltre 3milioni di euro che sono soldi dei cittadini! Amministrazione Lucchi, qual è la realtà? Ad oggi il giudizio è davvero sospeso! Lucchi nei fatti ci aiuti a capire qual è la realtà, così da giudicarla per quello che realmente è!

martedì 24 giugno 2014

Comunicato Stampa liberaCESENA del 13 giugno 2014

Nella seduta del primo Consiglio Comunale si è costituito il gruppo consiliare LiberaCesena, formato dagli eletti del raggruppamento elettorale costituito dalle liste di centrodestra. In vista dell'avvio dei lavori del Consiglio, abbiamo tentato di riunire tutta l'opposizione nell'individuare una posizione unitaria, per avere maggior forza nella scelta dell'assetto organizzativo del nuovo Consiglio. Siamo quindi rammaricati per il fatto che m5S non abbia condiviso questo percorso. La necessita' di un'opposizione forte e significativa non significa lasciare libero campo alla maggioranza. Tanto più quando, come oggi, abbiamo di fronte una maggioranza monitica, che ha da sola i numeri per decidere il bello e il brutto tempo! Occorre comunque salvaguardare gli spazi di garanzia e di controllo, rivendicando una funzione attiva della minoranza nella gestione dell'attivta' del consiglio. Queste sono le motivazioni che ci hanno portato a proseguire fino in fondo l'acquisizione di spazi alla minoranza, proprio per ottenere un corretto svolgimento delle istituzioni. Purtroppo, con riguardo alla scelta del Presidente del Consiglio Comunale si è dovuta registrare una chiuisura netta del gruppo PD ad ogni soluzione che vedesse la presidenza assegnata alla minoranza o mediante una terna di nomi. Preso atto dell'impossibilita' di ottenere quanto sopra, di fronte alla prospettiva di lasciare le istituzioni completamente in mano alla maggioranza, abbiamo scelto di porre in essere un'opposizione responsabile e costruttiva, chiedendo ed ottenendo spazi di garanzia che ci consentano comunque di partecipare attivamente alla gestione del Consiglio. Mai come oggi servono istituzioni trasparenti, rispettose delle regole con garanzie e controlli a cui partecipi anche la minoranza. E' preferibile cominciare a lavorare con più strumenti a disposizione (presidenza di commissioni e consulte), per dare ancor più forza a una opposizione che, crediamo, debba essere costruttiva; piuttosto che tirarsi fuori da ogni partecipazione attiva e significativa, realizzando una opposizione pero' solo di facciata e non propositiva. Per queste ragioni, non per meno, ci siamo mossi.

Cons. Com. del 12.06.2014 p.to 4 dell’odg COMUNICAZIONE CAPIGRUPPO

Sig. Presidente, gentili colleghi, prendo la parola per comunicare le motivazioni riguardanti la formazione di questo nostro gruppo consiliare costituito dal sottoscritto e dai consiglieri Marco Casali e Domenico Formica eletti nella lista Forza Italia e dal consigliere Stefano Spinelli eletto nella lista Nuovo centrodestra-UDC. La scelta di costituire un unico gruppo consiliare, peraltro già affermata più volte durante la campagna elettorale, indipendentemente dai risultati che sarebbero emersi dalle votazioni, è la risposta che intendiamo dare ad un preciso progetto politico che continua! Liberare Cesena, era il nome della coalizione di partiti che ha sostenuto la mia candidatura a sindaco! Una coalizione che è stata riconosciuta dai cittadini, raccogliendo alle votazioni del 25 maggio scorso un 17.78% di consensi che sono 9103 voti su 54233 voti validi. Libera Cesena è il nome del gruppo che abbiamo costituito! Questo è espressione della continuità di un progetto! Un progetto che ha voluto esprimere nella affermazione di un rinnovato civismo, la possibilità di rendere lo spazio pubblico uno spazio civile, consapevoli che in questa trasformazione da spazio pubblico in spazio civile dentro la sfera elementare della vita della città si possa profilare lo spazio della politica. Un progetto che ha voluto dare sostanza ad una “buona politica”, partendo da un’idea di bene comune radicato in quelle realtà primarie che sono i valori fondativi e irrinunciabili dell’uomo come la famiglia e la libertà. Un progetto che ha voluto tradursi nell’orientare, oggi per il futuro, una precisa idea di città. Una città che deve rappresentare il progetto di vita che ciascuno costruisce insieme all’altro e proprio nella concretezza e nello spazio di questa città deve essere riaffermata la persona con la sua dignità! Un impegno questo che si è espresso con scelte concrete e amministrative! Un progetto che è stato sostenuto da un coalizione formata da 6 partiti! Scegliere di costituire un unico gruppo, è la volontà di dare continuità politica a questo progetto dentro il consiglio comunale. Attraverso questo gruppo consiliare, in questo consiglio, saranno quindi presenti oltre a Forza Italia, Nuovo Centrodesta e UDC che hanno eletto un loro consigliere, anche il PRI, Fare per fermare il declino e Fratelli d’Italia. Allora questa coalizione di partiti continua ad essere presente e ci sarà per i prossimi cinque anni! - Dentro il Consiglio comunale, attraverso il gruppo consiliare “liberaCESENA”! Il nostro gruppo intende operare con forza e impegno costante per provocare, vigilare, denunciare, sollecitare l’attività di questa amministrazione; ma anche costruire, sostenere, ricercare ciò che è bene per questa nostra città e per tutti i cittadini, se è necessario e possibile, anche condividere; ma ancora di più vogliamo allargare i confini di questo consiglio che non può rinchiudersi nelle stanze del palazzo! - Fuori dal Consiglio comunale, attraverso questa nostra coalizione di partiti, insieme e con ciascun partito per ascoltare, dare voce, promuovere le tante e diverse istanze presenti nella città. Una città che corre un grande rischio: essere amministrata da un solo partito che forte dei suoi risultati elettorali vive in un’autosufficienza, in un azzeramento di ogni altro pensiero, in un’arroganza di atti che niente hanno a che fare con quella responsabilità che un’amministrazione è chiamata ad esercitare nelle scelte che deve compiere. Confidiamo che questo consiglio, con il contributo di ogni consigliere, possa essere uno spazio libero in cui ciascuno riesca ad operare con intelligenza, coraggio e portare contributi al raggiungimento di “quell’interesse dell’amministrazione per il pubblico bene comune”, così come abbiamo sentito proclamare nel giuramento che il sindaco poco fa ha fatto.

Cons. Com. del 12.06.2014 p.to 2 dell’odg ELEZIONE PRESIDENTE

DICHIARAZIONE DI VOTO Gentili colleghi, abbiamo appena convalidato l’elezione dei consiglieri così come le votazioni del 25 maggio scorso ce li hanno consegnati. Siamo in presenza di una forte e inequivocabile maggioranza! • Una maggioranza che ha i numeri per decidere e deliberare come e quando vuole! • Una maggioranza che esprime un solo partito e che quindi ha i modi per modellare la vita e lo svolgimento di questo consiglio su misura di quanto il PD decide dentro le sue strutture! • Una maggioranza che può consentire al Sindaco e alla sua giunta di agire indisturbata nel compiere ogni azione che ritiene di fare, a prescindere. Salvo poi raccontare che si muove nel rispetto di un vincolo legato al programma di mandato che è diventato volontà di tutti i cittadini! Nessuno escluso! Ora dobbiamo votare il Presidente del Consiglio! Proprio in relazione a questa particolare maggioranza abbiamo chiesto che l’individuazione di tale candidatura avvenisse in altro modo. - Un presidente che fosse espressione delle minoranze! - Una terna di nomi su cui si potesse misurare la scelta! Modi diversi affinché attorno a questa elezione si potesse favorire una composizione di largo consenso fra maggioranza e minoranza! Il PD ha risposto con la proposta di Simone Zignani! Il PD presenta questa candidatura esprimendo dei criteri di scelta che francamente non ci convincono! Allora … questo è - Un voto che risulta per noi particolarmente difficile! - Un voto che noi avremmo voluto esprimere diversamente! - Un voto però che interpella fortemente la nostra responsabilità di forza di opposizione. Una forza che ha avuto nella sua storia ed ha ancora oggi nella sua convinzione, la cura e il cuore per le istituzioni. Istituzioni che si definiscono particolarmente per il loro ruolo di garanzia e di rispetto per la partecipazione e la vita democratica di questa nostra città e di tutti i suoi cittadini. Mai come oggi servono istituzioni trasparenti, rispettose delle regole, collegialmente sostenute, eticamente condivise. Oggi ancora di più è indispensabile che le istituzioni e i suoi ruoli siano di tutti e non di una sola parte! Oggi più che mai siamo consapevoli che la politica debba accettare il conflitto tra diverse opzioni riconoscendo di dovere dare soluzioni! Oggi la politica deve articolarsi in una sintesi concreta fra beni diversi; una sintesi che oggi si deve accontentare del bene possibile. In questa particolare situazione ci è chiesto come forza di opposizione di collocarci dentro questo particolare momento! Vogliamo quindi che il voto espresso da parte nostra per scegliere il Presidente di questo consiglio comunale sia giustificato e motivato dentro la necessità di dare un segnale preciso e forte a chi sarà eletto, a tutto il consiglio, al sindaco e alla giunta, a tutte le forze politiche, ai cittadini! Il senso e il segnale che la particolare situazione ci impone e che noi vogliamo esprimere oggi, partendo da quanto detto fino ad ora, sono quelli di: IMPEDIRE che il PD eserciti in modo egemone questa scelta, eleggendo il presidente di questo consiglio a colpi di maggioranza esclusivamente numerica. Alla terza votazione basta la maggioranza assoluta dei componenti il consiglio, così come per altri incarichi. RICHIAMARE tutti noi, ma soprattutto a chi verrà eletto, che il Presidente di questo consiglio guida un’assemblea nella quale devono essere garantiti rispetto delle regole, dei ruoli e delle persone, trasparenza nei lavori e nelle decisioni, correttezza istituzionale e dignità nello svolgimento delle diverse funzioni. Per impedire un ruolo egemone del PD, per compiere questo richiamo in merito al funzionamento di questo Consiglio, e per dare la possibilità al sindaco Lucchi di dare sostanza all’intenzione espressa di apertura, di confronto e di dialogo, riteniamo che oggi, qui ed ora, il nostro voto si possa esprimere favorevolmente nei confronti di Simone Zignani come Presidente del Consiglio comunale.

mercoledì 5 febbraio 2014

Cesena a consumo zero: SOLO SLOGAN!

Mai come oggi il riconoscimento del suolo come un bene da custodire e da preservare è condiviso con forza da tanti! L'ambiente, la cura e la salvaguardia del creato, è responsabilità di tutti! Lo è ancora di più per chi è chiamato ad amministrare. Tanti e troppi danni sono stati provocati da una crescita illimitata degli insediamenti umani, da economie e stili di vita che generano inquinamento, degrado ambientale, eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, da scelte compiute attraverso una pianificazione territoriale che ha sottratto negli anni passati terreni buoni e fertili (penso ad esempio a tutta l'area del Dismano) per rispondere ad una idea di sviluppo economico facile e immediato, senza il pensiero che una programmazione dovesse avere anche a cuore l'ambiente come risorsa da preservare. Il PRG attualmente vigente, elaborato negli anni passati, ha costruito un disegno urbanistico di Cesena i cui errori previsionali e di sviluppo della città sono a tutti evidenti. Oggi occorre riuscire a gestire e correggere le conseguenze della passata pianificazione, alcune delle quali però hanno segnato in modo irrevocabile questo territorio. Complice la crisi economica, ma anche gli eventi atmosferici che dimostrano quanto siano fragili i nostri territori, finalmente si affronta il tema del consumo del suolo. Lo ha fatto il Consiglio dei Ministri che il 12/12/2013 ha approvato in via definitiva un disegno di legge avente come tema il "Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato". Lo sta facendo l'amministrazione comunale di Cesena con le "disposizioni di salvaguardia territoriale ed urbanistica nel periodo di redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali" che sono all'ordine del giorno del consiglio comunale del prossimo 6 febbraio. "Cesena a consumo zero" è uno degli slogan che l'amministrazione comunale ha enunciato come presupposto per la redazione della "variante di salvaguardia"! Vorrei, a riguardo, fare almeno due considerazioni, anche provocatorie, perché il tema dell'ambiente e del consumo del suolo non venga affrontato con slogan che seppur belli, rischiano però di tranquillizzare le coscienze e il ruolo di controllo che ogni cittadino deve avere nei confronti di chi è deputato a compiere scelte di pianificazione territoriale. Dobbiamo superare il distacco tra azione e principio e fare in modo che alle enunciazioni segua una effettiva capacità di pensiero e di azione. La prima è dire "consumo zero del territorio" come lotta alla cementificazione quando la realtà è altro! Mi pare che occorra analizzare quali sono i terreni che vengono stralciati per essere da edificabili riportati agricoli. La gran parte comprende "fazzoletti" di terreno posti in mezzo al tessuto urbano, insignificanti per il recupero a terreno agricolo e frutto di uno sviluppo urbano non completato. Occorre anche spiegare perché si procede con l'intervento denominato "Quartiere Novello" (altro che cementificazione!), quando Cesena ha davvero bisogno invece che un'area di questo genere venga recuperata e destinata a parco urbano per qualificare la città sul versante della qualità di vita e dell'aria! Occorre spiegare perché alcune aree vengono stralciate e non altre! Siamo in presenza di disparità di trattamento a cui sono sottoposti i proprietari dei terreni interessati da questa scelta che comunque viene fatta unilateralmente dall'amministrazione comunale. Da un giorno all'altro si ha un valore economico dei terreni che viene drasticamente ridotto con probabili ripercussioni anche sul versante del credito bancario utilizzato per compiere un investimento che ha arricchito Cesena in questi anni. Occorre spiegare molti altri fatti che, seppur tecnici, hanno valenza rilevante su ciò che accadrà al futuro di Cesena. Ad esempio: dove verranno recuperate le superfici destinate ad edilizia popolare previste dalle aree che invece vengono stralciate? Dove saranno recuperate le risorse necessarie per quelle opere non più rinviabili che permettono di mettere in sicurezza il nostro territorio ad esempio sul versate idrogeologico, scolo e raccolta delle acque, ma anche sul versante della sicurezza simica? Dove potranno comprare un'abitazione tante giovani coppie in un mercato che inevitabilmente porterà ad aumentare i prezzi soprattutto riducendo le aree edificabili? Tutto questo a vantaggio di chi viene "premiato" lasciandogli l'area edificabile! La seconda considerazione riguarda il fatto che non si può tenere scollegata la programmazione territoriale da quella economica! E' sbagliato, a mio avviso, lo strumento che l'amministrazione vuole adottare anche se pensato come salvaguardia, quando la Legge Regionale n. 20 del 2000 prevede altri strumenti che già si sarebbero dovuti mettere in atto. Ma lo è ancora di più il metodo usato fino ad ora che non tiene conto di quadri conoscitivi della realtà, definiti e analizzati; che ha evitato un confronto e un dibattito con tempi e percorsi in cui le diverse istanze potessero trovare spazio ed essere considerate al fine di compiere quelle scelte che sono il meglio per la comunità tutta. Non avere questa consapevolezza dell'intreccio economico con la pianificazione territoriale, porta con sé il rischio molto alto che le norme di un piano siano fatte a vantaggio di chi ha più forza nell'imporle come interesse particolare, al di fuori di una visione che, con lo sguardo del futuro, ha a cuore il bene complessivo di Cesena e dei suoi abitanti.

domenica 2 febbraio 2014

Voce del verbo AMMINISTRARE!

Avvicinandosi il tempo delle elezioni amministrative molti saranno i temi sui quali chi si candida dovrà dare risposte precise e concrete. Tante sono le sofferenze e le fatiche di molte persone che chiedono soluzioni immediate e vere. C’è un “adesso” per il quale la politica non può perdersi in chiacchiere! Vorrei però che in mezzo alle tante emergenze fossimo per primi noi cittadini a chiedere conto di cos'è l'amministrazione pubblica per chi si candida ad esserne responsabile. I progetti, le idee, le risposte che si intendono mettere in campo per la prossima legislatura non possono essere disgiunte dal senso e dal valore che viene attribuito a quell’amministrare che è capacità e cura per l’interesse comune, perseguito con il dialogo e il consenso. Un esercizio di responsabilità che non rinuncia alle scelte da fare ma che cerca, oggi più che mai, di comporre questa città nelle sue diverse “parti“, troppo spesso e inutilmente contrapposte. Non si amministra sulle divisioni o ancora peggio su interessi particolari che poteri forti esercitano spesso a svantaggio di chi è più debole. La richiesta alla quale deve dare risposte chi si candida ad amministrare Cesena ritengo debba essere quella di istituire modi e compiere azioni che inneschino processi capaci di ridare fiducia nel futuro. E’ nella perdita di senso del futuro che vedo un dato preccupante anche per questa nostra città. Occorre tenere insieme, sempre, il presente con il futuro. Sono le risposte che si possono dare all’oggi innestate su scelte strategiche per il domani che possono fare la differenza in termini di qualità della politica. Per questo non sono secondari o estranei i percorsi che si intendono mettere in campo. In questo orizzonte vorrei evidenziare alcune scelte strategiche che con l’urgenza del presente hanno però il senso del futuro. Sul tema dell’economia-lavoro come impegno a costruire una ricchezza che è da ritrovare per tutti e per la città, si pone la scelta di creare un clima favorevole all’impresa. Intraprendere è il senso di una economia che guarda al futuro per dare risposte anche occupazionali al lavoro. Guardando al nostro territorio penso che non si debba rinunciare a pensare ad una città che “cresce”, ad una identità culturale che deve essere valorizzata e posta a sostegno di una reale coesione territoriale per un “territorio romagna”. La centralità della persona e della famiglia, come soggetto sociale, sono i presupposti di un welfare e di una sanità posta a tutela soprattutto di chi è più debole, di chi non ha voce. C’è poi la responsabilità per l’ambiente in cui viviamo che è anche espressa nella sicurezza delle persone e dei luoghi. Abitare un territorio buono e vivere in una città sicura sono quanto si chiede alla politica nelle scelte che oggi è in grado di fare con lo sguardo carico di futuro. Un ultimo ambito è il municipio, il governo di questa città. Un governo policentrico non può che essere la risposta capace di avvicinare i cittadini alle istituzioni, in una comune responsabilità, così da ricentrare una visione positiva del rapporto pubblico-privato. Tante sono le idee concrete a cui penso per ognuno di questi ambiti e altre saranno le occasioni per esplicitarle. In queste considerazioni mi premeva, però, far emergere che non si deve trascurare il futuro di Cesena che si costruisce nell’amministrare l’oggi. Di questo futuro noi tutti adesso siamo responsabili facendoci portatori anche attraverso un nuovo civismo che deve essere ritrovato e condiviso dai cesenati.